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RENTRi: Le Novità sul Registro dei Rifiuti, le scadenze, gli obiettivi, la soluzione

Il settore di igiene ambientale in Italia sta attraversando una fase di significativa trasformazione, con l’introduzione di nuove normative che mirano a migliorare la tracciabilità e la gestione dei rifiuti. Il Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti (RENTRI) è al centro di questa evoluzione, offrendo una piattaforma digitale per la gestione dei dati relativi al servizio.

Introdotto dal Decreto Ministeriale 59/2023, questo sistema mira a garantire maggiore trasparenza, controllo e sostenibilità nel settore, chiedendo a produttori, trasportatori, e impianti di trattamento dei rifiuti di intraprendere un lungo percorso di adeguamento che terminerà nel 2027.

Vediamo nel dettaglio cosa cambia e quali sono gli obblighi introdotti:

 

L’obiettivo del RENTRi: sostenibilità e trasparenza

Il RENTRi non è solo un obbligo normativo da rispettare, ma una vera opportunità per trasformare il modo in cui le aziende gestiscono i rifiuti. Con l’introduzione di questo registro digitale, il Ministero dell’Ambiente punta a promuovere una gestione più consapevole, trasparente e tracciabile dei rifiuti prodotti e trasportati.

In concreto, cosa significa tutto questo? Vuol dire che ogni passaggio nella vita di un rifiuto – dalla produzione alla raccolta, dal trasporto fino allo smaltimento – sarà monitorato in tempo reale. Questo sistema digitale non solo semplifica la burocrazia per le imprese, ma garantisce anche che nulla venga lasciato al caso. I dati saranno accessibili e condivisibili, riducendo i margini per eventuali irregolarità e assicurando che ogni attore del sistema rispetti le regole.

Ma c’è di più. Con il RENTRi si vuole andare oltre la semplice compliance normativa: l’obiettivo finale è quello di creare un sistema che supporti una vera economia circolare, in cui il rifiuto non è solo un problema da risolvere, ma una risorsa da valorizzare. Ogni passaggio tracciato, ogni informazione registrata, contribuisce a rendere più chiaro e responsabile il ciclo di vita dei rifiuti, favorendo comportamenti virtuosi e strategie aziendali orientate alla sostenibilità.

 

K-TARIP: la soluzione cloud qualificata ACN per Enti pubblici e imprese

In questo contesto, K-TARIP, la nostra soluzione integrata  con il Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti offre agli enti pubblici e alle imprese uno strumento pratico e innovativo per adempiere agli obblighi normativi del RENTRi.

Ecco come K-TARIP semplifica la gestione dei rifiuti:

  • Registro di Carico e scarico
    Compilazione, vidimazione, firma digitale

 

  • FIR Formulari identificativi Rifiuti
    Redazione e vidimazione dei nuovi modelli FIR

 

  • Interoperabilità RENTRi
    Scambio dati automatico e in tempo reale

 

  • Conservazione a norma
    Servizio di conservazione certificato AGID

 

  • CRM/WFM per la gestione digitale del FIR
    La centrale di controllo di processi e procedure

 

  • Geolocalizzazione mezzi
    Integrazione con i dispositivi GPS di gruppo

 

  • Reportistica e Dashboard
    Visualizzazione ed esportazione dei dati di riepilogo

 

Grazie a queste funzionalità, K-TARIP non solo garantisce conformità normativa, ma migliora l’efficienza operativa, offrendo una soluzione integrata e facile da utilizzare.

 

Contattaci per scoprire tutti i dettagli

Hai bisogno di saperne di più o vuoi una consulenza sul RENTRi ? Contattaci al 0932 667555 / 348 6185167, scrivici su commerciale@sikuel.it oppure compila il modulo per essere ricontattato

 

 

Prossime Scadenze per il RENTRi: il Calendario 2025-2027

Passiamo adesso in esame le prossime tappe del processo di implementazione, specificando i diversi destinatari coinvolti, come stabilito dal Decreto Ministeriale 59/2023:

2025: primi adeguamenti:

  • Dal 15 dicembre 2024: apertura delle iscrizioni al RENTRi per i primi gruppi di imprese.
  • Entro il 13 febbraio 2025: obbligo di iscrizione per circa 70.000 operatori, tra cui:
    • Impianti di recupero e smaltimento di rifiuti.
    • Trasportatori e intermediari.
    • Imprese con oltre 50 dipendenti che producono rifiuti pericolosi o non pericolosi derivanti da lavorazioni industriali, artigianali e trattamento di rifiuti.

Dal 13 febbraio 2025, queste categorie dovranno:

  • tenere i registri di carico e scarico in formato digitale, utilizzando i propri sistemi gestionali o i servizi RENTRi.
  • utilizzare i nuovi modelli cartacei dei Formulari di Identificazione dei Rifiuti (FIR), vidimati digitalmente.

2026: estensione ai produttori minori:

  • Dal 15 giugno 2025, con scadenza entro 60 giorni, saranno coinvolte le imprese di dimensioni minori:
    • Produttori di rifiuti pericolosi con 10-50 dipendenti.
    • Produttori di rifiuti non pericolosi derivanti da attività industriali e artigianali della stessa fascia dimensionale.

2027: Obbligo di trasmissione dati

  • Entro il 13 febbraio 2027, tutte le imprese che trasportano rifiuti pericolosi dovranno trasmettere i dati sui percorsi al RENTRi.
  • Questo obbligo si applica a tutti i soggetti, senza distinzioni di dimensione o operatività, garantendo così una completa digitalizzazione e tracciabilità del settore.

 

Disposizioni di riferimento

Le principali normative che regolano le novità che andremo ad esaminare sono:

  • Decreto Ministeriale 59/2023: introduzione del RENTRi e regolamentazione dell’attuazione graduale.
  • Decreto Direttoriale 253/2024: specifiche tecniche per i sistemi di geolocalizzazione.
  • Delibera n. 3/2024: obbligo di geolocalizzazione per i trasportatori di rifiuti pericolosi.

Questi provvedimenti rappresentano un quadro normativo chiaro e completo per guidare le imprese verso una gestione digitalizzata dei rifiuti. In particolare, il Decreto Ministeriale 59/2023 stabilisce le basi operative del RENTRi, fornendo un piano graduale che facilita l’adeguamento delle diverse categorie di operatori. Al tempo stesso, il Decreto Direttoriale 253/2024 si concentra sugli aspetti tecnici, definendo standard precisi per i dispositivi di geolocalizzazione, essenziali per il monitoraggio dei trasporti di rifiuti pericolosi. Infine, la Delibera n. 3/2024 rafforza il quadro normativo, assicurando che le imprese coinvolte adottino soluzioni digitali che rispettino i requisiti di tracciabilità e trasparenza.

La combinazione di questi strumenti normativi mira non solo a favorire il rispetto delle regole, ma anche a promuovere una maggiore consapevolezza e responsabilità ambientale da parte di tutti gli operatori coinvolti nel ciclo dei rifiuti.

 

Le novità del 2024: geolocalizzazione obbligatoria per il trasporto di rifiuti pericolosi

La prima novità introdotta nel settore e già in vigore da qualche settimana è la geolocalizzazione obbligatoria per il trasporto di rifiuti pericolosi. Dal 15 dicembre 2024 infatti, le imprese iscritte alla Categoria 5 dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali, dedicata al trasporto di rifiuti pericolosi, devono rispettare nuovi requisiti tecnici:

  1. Installazione di sistemi di geolocalizzazione sui veicoli utilizzati per il trasporto.
    • Questi dispositivi devono tracciare il percorso in tempo reale, registrando la posizione geografica a intervalli regolari.
    • I dati raccolti devono essere associati univocamente a targa e telaio del mezzo e memorizzati in formati standard.
  2. Trasparenza dei dati: i sistemi devono consentire la visualizzazione, l’esportazione e l’integrazione con altre piattaforme digitali, come il sistema RENTRi.

Come già detto, questa prima fase è disciplinata dal Decreto Direttoriale n. 253/2024 che specifica i requisiti funzionali e amministrativi per i dispositivi. L’obiettivo è garantire non solo la tracciabilità del trasporto, ma anche una maggiore sicurezza e una gestione più efficace dei rifiuti pericolosi.

 

 

 

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